Italiano [16]
© 2010 Zanichelli Editore
A1

 
Amacem
C’è un mondo, lassù, che si chiama Amacem.
Non è più grande o più piccolo del nostro pianeta: è diverso. Su Amacem le sorgenti
sono in basso, i fiumi salgono, le montagne sono di mare, e nelle montagne nuotano
pesci che possono uscire dall’acqua e volare nel cielo, perché le loro pinne sono anche
(riga 5) ali.
Tra i fiumi che salgono a formare le montagne, si stendono boschi e prati. Gli alberi,
grandi e senza tronco, stanno sospesi a circa 10 metri dal suolo, e non perdono mai
le foglie, perché mano a mano che le vecchie cadono, ne nascono di nuove. I pesci-uccello
si posano spesso sui rami degli alberi a riposare.
(riga 10) Quando su Amacem soffia il vento, e soffia di frequente, gli alberi si muovono rotolando
e mescolandosi in cielo da un orizzonte all’altro. Non ce n’è uno che non abbia
fatto più volte il giro del mondo, sopra la terra erbosa. A volte sfiorano i fianchi delle
montagne, leccando l’acqua con la punta delle foglie. A volte bastano le gocce che gli
uccelli pesce, posandosi, lasciano cadere sui rami.
(riga 15) Qualche volta gli alberi si uniscono a gruppi di tre, quattro, al massimo dieci, e restano
insieme per qualche tempo, come villaggi mobili e vegetali. Poi torna il vento, i
piccoli boschi si sciolgono nel cielo, e altri se ne formano.
Sotto, sui prati verdissimi, simili ai nostri pascoli di montagna ma molto più estesi,
ci sono fiori di fuoco profumato, che brillano di notte, fino a quando il sole bianco di
(riga 20) Amacem, che si chiama Giglon, spunta all’orizzonte. Non nasce a est, come da noi, ma
a ovest, ma questo non fa una grande differenza
Non ci stanno solo uccelli-pesce, fra i rami: gli Amacemi, gente quieta e leggera,
vivono su quegli alberi in movimento. Non sono molto diversi da noi, soltanto un po’
più magri, leggeri e chiari: alcuni di pelle azzurrognola, altri rosa, altri arancione.
(riga 25) Dipende dal tipo di frutti o fiori di cui si nutrono, proprio come i canarini terrestri.
Gli Amacemi non hanno capelli, ma una piccola nuvola mobile e rossa, che è la loro
mente. Quando due di loro vogliono parlare, o giocare, si avvicinano fino a mescolare
le nuvole in una sola, più grande, rossa e mobile.
Gli Amacemi possono parlare, perchè hanno lingua e orecchie simili alle nostre,
(riga 30) ma usano la voce solo per cose di poco conto, e per quelle importanti preferiscono mescolare
le menti. Sanno anche volare, ma stanno volentieri fra i rami del loro albero, limitandosi
ai voli necessari. Spostandosi da un albero all’altro si scambiano visite e
pensieri, si fanno festa e compagnia. Ma quando il vento comincia a soffiare, e gli alberi
a rotolare in cielo, ciascuno saluta rapidamente e torna sul suo.
(riga 35) Qualche volta si incontrano di nuovo presto, qualche volta dopo molti anni, qualche
volta non si incontrano più.
Ogni Amacemo vive su un albero mangiando frutti e fiori, che hanno sapori in parte
uguali ai nostri, in parte diversi. Quando ha sete (gli Amacemi la soffrono meno di
noi) vola a sfiorare una montagna: l’acqua delle montagne non è salata, ha un lieve sa-
(riga 40) pore di limone. Qualche volta si dissetano con l’acqua che gli alberi, sfiorando le montagne
di mare, raccolgono sulle foglie.
Quando un Amacemo si sente molto stanco, e non ha più desideri, siede su un ramo
del suo albero e si addormenta. Presto non c’è più nessuno, e l’albero ha un ramo
in più.
(riga 45) Gli Amacemi non sono né maschi né femmine, e non hanno bisogno di esserlo,
perché nascono diversamente da noi. Quando uno di loro si sente solo, tanto solo che
non gli basta la compagnia degli amici, comincia a pensare. Pensa un nuovo Amacemo,
fatto così e così, con una certa faccia e un certo nome, e se quello che ha pensato
gli piace, allora desidera che esista. A quel punto vola a cercare un piccolissimo frutto
(riga 50) azzurro dal sapore di menta, che cresce nascosto nell’erba. Quando l’ha trovato (cerca
cerca, lo trovano sempre), lo mangia e s’addormenta sul ramo più comodo dell’albero.
Al suo risveglio, accanto a lui, c’è il nuovo Amacemo: ed è più o meno come lui l’aveva
pensato.
A volte il nuovo Amacemo accetta il nome che gli è stato dato nel pensiero, a volte
(riga 55) ne sceglie uno diverso. Non capita mai che un nuovo Amacemo assomigli troppo a chi
l’ha pensato, perché nessuno vorrebbe stare insieme a uno uguale a sé.
Dal momento in cui nasce, un Amacemo pensa e fa quello che vuole, e se non si
trova bene sull’albero in cui è nato vola a cercarne un altro, o un nuovo amico. Ma succede
di rado: quasi sempre il nuovo Amacemo, almeno per qualche tempo, resta con
(riga 60) chi lo ha pensato, a parlare, giocare, volare con lui sui prati o verso le montagne, mescolando
le nuvole.
..ROBERTO PIUMINI, Seme di Amacem

Il verbo «soffrono» (riga 38) in questo contesto significa ...

A provano molto dolore .
B sopportano .
C sentono .
D gradiscono .

A2

Come sono i piccoli Amacemi ?

A Simili ai nostri neonati .
B Tutti uguali .
C Identici a chi li ha pensati .
D Non troppo somiglianti a chi li ha pensati .

A3

«Mano a mano» (riga 8) qui vuol dire ...

A ogni giorno .
B di volta in volta .
C continuamente , senza sosta .
D mano nella mano .

A4

Quale fra questi aggettivi non si addice alle caratteristiche psicologiche degli Amaceni ?

A Pacifici .
B Socievoli .
C Liberi .
D Testardi .

A5

Il testo è prevalentemente :

A espositivo – informativo .
B riflessivo .
C descrittivo .
D narrativo .

A6

Quali sono le particolarità di Amacem ?

A E' deserto .
B Gli elementi del paesaggio , pur avendo gli stessi nomi , sono capovolti rispetto alla Terra .
C Non ci sono differenze con la Terra .
D Gli elementi del paesaggio sono disposti in modo casuale , senza alcun ordine .

A7

Cosa significa il termine «sorgenti» in questo contesto (righe 2-3) .

A I punti in cui sfociano i fiumi .
B I punti da cui nascono i fiumi .
C I punti da cui nascono i soli di Amacem .
D I punti in cui nascono i fiori .

A8

Qual è il ruolo del vento ?

A Nessuno .
B Fa spostare le montagne .
C Fa rotolare gli alberi , unendoli e separandoli .
D Causa dei tremendi uragani .

A9

Chi sono gli Amacemi ?

A Uccelli – pesce .
B Gente simile a noi che abita sugli alberi di Amacem .
C Marziani di pelle azzurrognola .
D Umani colorati .

A10

Cosa succede agli Amacemi molto stanchi ?

A Si addormentano e si risvegliano solo quando riacquistano desideri e forze .
B Si consumano lentamente perchè perdono il sonno .
C Si addormentano e si trasformano in un ramo del loro albero .
D Si addormentano e sognando si trasformano in giovani Amacemi .



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