Italiano [31]
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Omeostasi
La capacità degli animali di regolare il proprio ambiente interno viene definita omeostasi, termine
che letteralmente significa equilibrio stazionario. In realtà l’ambiente interno di un animale subisce
continuamente lievi fluttuazioni; l’omeostasi è infatti uno stato dinamico, un equilibrio tra a)
variabili che, agendo sia dall’esterno sia dall’interno, tendono a cambiare l’ambiente interno e b)
meccanismi interni di controllo che si oppongono a tali cambiamenti.
Non tutti gli animali hanno la stessa capacità di regolazione omeostatica; un animale viene definito
“regolatore” per una determinata variabile ambientale quando esso utilizza meccanismi omeostatici
per compensare il cambiamento interno in risposta ad una fluttuazione esterna. Molti animali,
soprattutto quelli che vivono in ambienti relativamente stabili, vanno incontro a variazioni di alcuni
loro parametri in relazione a determinati cambiamenti ambientali e vengono definiti “conformi”. La
conformità e la regolazione rappresentano due casi estremi in un continuum di processi adattativi e
nessun organismo è un regolatore o un conforme perfetto; esistono infatti animali che sono
regolatori per alcune variabili e conformi per altre.
La regolazione dell’ambiente interno ha costi energetici piuttosto elevati e gli organismi
maggiormente dotati di meccanismi di controllo omeostatico spendono una porzione considerevole
dell’energia ricavata dagli alimenti per mantenere le opportune condizioni interne.
Uno degli aspetti più rilevanti del controllo omeostatico è la regolazione della temperatura corporea,
poiché la maggior parte dei processi biochimici e fisiologici sono estremamente sensibili ai
cambiamenti di temperatura. Non è affatto semplice definire se un animale è “a sangue freddo” o
“a sangue caldo”. Questi termini sono profondamente radicati nell’uso comune: quando
consideriamo la temperatura corporea di un invertebrato, di un pesce, di un anfibio o di un rettile,
pensiamo in genere ad un animale a sangue freddo, mentre se ci riferiamo ad animali a sangue
caldo, ci vengono in mente solo i mammiferi o gli uccelli; in realtà ci sono pesci e invertebrati
tropicali che hanno una temperatura del corpo elevata come quella dei mammiferi.
Invece di usare i termini “a sangue freddo” o “a sangue caldo”, i biologi preferiscono distinguere gli
animali in ectotermi ed endotermi, riferendosi alla fonte principale da cui essi traggono calore
piuttosto che alla loro temperatura corporea. Gli ectotermi sono animali che per riscaldarsi
assorbono calore dall’ambiente circostante, mentre il calore corporeo degli endotermi deriva
soprattutto dal loro metabolismo. In generale gli animali endotermi mantengono una temperatura
corporea abbastanza costante, mentre la temperatura interna degli ectotermi varia al variare della
temperatura dell’ambiente. Tuttavia la distinzione tra ectotermi ed endotermi è spesso poco netta e
molti animali non appartengono chiaramente né all’uno né all’altro tipo.
I vari animali si sono adattati a vivere entro una certa gamma di temperature esterne; per ogni
specie c’è un intervallo ottimale di temperature all’interno del quale gli endotermi e molti ectotermi
mantengono una temperatura interna sostanzialmente costante, anche al variare di quella esterna.
Questo risultato può essere ottenuto in due modi: variando la quantità di calore prodotto oppure
quella di calore assorbito o ceduto mediante i fenomeni di conduzione, convezione, irraggiamento o
evaporazione di liquidi.
La quantità di calore assorbito o ceduto da un animale è regolata da vari tipi di adattamento. Nei
mammiferi la perdita di calore dipende spesso dallo spessore dello strato di pelo o dello strato
adiposo sottocutaneo. La perdita di calore può essere regolata aumentando o diminuendo la quantità
di sangue che affluisce verso la pelle. La vasocostrizione diminuisce l’afflusso di sangue alla pelle e
quindi diminuisce anche la quantità di calore disperso dalla superficie corporea nell’ambiente
esterno; viceversa la vasodilatazione incrementa la quantità di calore disperso. Sudando o
ansimando la dispersione di calore può essere ulteriormente aumentata grazie al raffreddamento che
deriva dall’evaporazione superficiale.
Anche il comportamento può avere un ruolo importante nella termoregolazione. Molti animali
aumentano o diminuiscono il proprio calore interno semplicemente spostandosi in altri luoghi o
territori. Alcuni animali ricorrono ad adattamenti comportamentali e fisiologici più drastici, come il
torpore, l’ibernazione o l’estivazione.

L’omeostasi

A determina le caratteristiche dell’ambiente esterno che circonda un animale .
B non ha conseguenze sul bilancio energetico degli organismi .
C rappresenta una condizione di equilibrio dinamico tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno .
D viene realizzata esclusivamente attraverso la regolazione di fattori esterni .

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Tutti gli animali

A possiedono le medesime capacità di regolare i parametri del loro ambiente interno .
B subiscono fluttuazioni del loro ambiente interno in risposta a variazioni dell’ambiente esterno .
C consumano la stessa quantità di energia per il mantenimento dell’equilibrio del loro ambiente interno .
D sono in grado di sopravvivere in ambienti poco stabili .

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Gli animali endotermi

A hanno temperatura corporea generalmente più bassa rispetto all’ambiente circostante .
B regolano la temperatura corporea attraverso la produzione di calore metabolico .
C sono esclusivamente mammiferi e uccelli .
D non disperdono calore attraverso la superficie del corpo .

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La regolazione della temperatura corporea

A è realizzata solo mediante aumento della produzione di calore metabolico .
B può avvenire solo negli animali endotermi .
C impone agli animali endotermi notevoli necessità alimentari .
D prevede che tutti gli animali mantengano lo stesso valore di temperatura corporea .

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Quale delle seguenti affermazioni non è CORRETTA?

A i termini “a sangue caldo” e “a sangue freddo” fanno riferimento alla temperatura corporea degli animali .
B le attività cellulari non sono generalmente influenzate dai cambiamenti di temperatura .
C gli animali si definiscono ectotermi o endotermi sulla base della fonte di calore utilizzata per riscaldare il proprio corpo .
D la regolazione della temperatura può essere realizzata mediante adattamenti comportamentali .

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Il grand tour
(r.1) L’espressione grand tour sembra aver fatto la sua comparsa nella guida di Richard Lassels, edita nel
1697, dal titolo An Italian Voyage, nella quale l’autore specifica “solo colui che ha compiuto il
grand tour della Francia e il viaggio in Italia è in grado di comprendere Cesare e Livio”.Questa
espressione diventa ben presto sinonimo per indicare il “giro” di vari paesi europei con partenza e
(r.5) arrivo nella medesima città, itinerario che ha comunque come obiettivo privilegiato la visita ai
tesori urbani e antiquari d’Italia. Per grand tour si intende, dunque, agli inizi del Settecento, un
viaggio cosmopolita, e nella progressiva apertura verso paesi ed esperienze differenti si verifica uno
spostamento sempre più a sud dei confini del viaggio, oltre a Paestum , fino alla Sicilia. Si sviluppa
l’interesse per luoghi pressoché sconosciuti e il diario di viaggio di Johann Wolfgang Goethe,
(r. 10) Viaggio in Italia, del 1786-89 sancisce il tramonto del grand tour europeo, in favore delle riscoperta
artistica, antiquaria, antropologica di nuovi percorsi aperti in Italia.
La moda del grand tour settecentesco trova le sue radici nella tradizione, sviluppatasi dalla fine del
XVI secolo, del viaggio pedagogico-educativo rivolto ai giovani aristocratici che, accompagnati da
tutori e da uno stuolo di servitori, si sottomettono a tale esperienza in ottemperanza agli obblighi di
(r. 15) una carriera formativa rigorosamente disegnata.
L’Italia, in questo percorso , riveste un ruolo di primaria importanza per la molteplicità di interessi
che può soddisfare: dalle raccolte naturalistiche e artistiche , all’osservazione degli usi e dei
costumi, all’indagine sui differenti regimi politici ed economici. Il più autorevole estimatore
seicentesco dell’importanza pedagogica del viaggio è il filosofo inglese Francis Bacon che, nel suo
(r. 20) saggio Of Travel (Del viaggio, 1625), sottolinea perentoriamente la volontà di questa esperienza: “il
viaggiare, nei più giovani, fa parte dell’educazione; negli adulti, fa parte dell’esperienza”. Dunque,
sulla base di una vasta letteratura sull’argomento che elenca minuziosamente le finalità educative
del tour, le giovani generazioni dell’aristocrazia e della ricca borghesia percorrono le strade del
continente per arrivare nell’”Adorabile Italia”, alternando in questo itinerario il diletto a un rigoroso
(r. 25) apprendimento.
Indubbiamente il richiamo dell’arte classica spinge un numero sempre maggiore di viaggiatori in
Italia e in particolare a Roma, tanto che nel 1666 Colbert, ministro del Re Sole, vi istituisce
l’accademia di Francia, che diviene luogo di aggregazione e formazione di intere generazioni di
artisti. Lo stesso Colbert, pochi anni dopo, in un lettera al figlio che si accingeva a partire per
(r. 30) l’Italia, indica il valore didattico preminente di questa esperienza nello studio attento dei diversi
“corsi politici dei principi e degli stati che dominano in una parte del mondo così importante....,
insieme di governi differenti fra loro e di usi e di costumi...”. La molteplicità di interessi e
motivazioni del viaggiatore seicentesco è legata al significato sociale e pubblico attribuito al tour,
significato che va progressivamente cambiando nel corso del secolo successivo. Il ritratto del nuovo
(r. 35) viaggiatore appare connotato dalla consapevolezza di un più profondo e personale arricchimento,
legato al valore formativo del tour: l’arricchimento che si riporta da questa esperienza non è più
valutabile esclusivamente in termini di carriera politica o di completamento di un curriculum
scolastico, inscindibile dall’appartenenza a una precisa classe sociale. Il viaggio tende pertanto a
divenire, come scrive lo storico inglese E: Gibbon alla fine del Settecento, un’esperienza che “deve
(r. 40) essere riferita, in ultima analisi, al carattere e alla particolare condizione di ciascun individuo”:
dunque non più una semplice tappa formativa per giovani aristocratici, bensì un arricchimento
personale aperto a tutti, senza limiti di età, di censo, di sesso. Il Settecento vedrà infatti una
importante partecipazione femminile al grand tour e , comunque, una dilatazione di questo
fenomeno, che toccherà l’apice fra il 1760 e il 1780, quando numerose fonti attestano la presenza di
(r. 45) almeno quarantamila stranieri a Roma durante la stagione invernale.
La moda e la consuetudine hanno indubbiamente un peso determinante nel motivare il crescente
numero di viaggiatori in Italia, ma sempre maggiore importanza assume il sentimento
dell’arricchimento individuale, derivato dalla diretta conoscenza dell’antichità, arricchimento inteso
in termini sia sentimentali sia artisticamente professionali.
da Pierluigi De Vecchi-Elda Cerchiari, Arte nel tempo, Vol. I, Bompiani, Milano 1995

Che cos’è il grand tour?

A Un viaggio di piacere effettuato da dame altolocate, allo scopo di vedere le opere artistiche italiane .
B Un viaggio effettuato da Goethe .
C Un viaggio di formazione, senza limiti di età, censo o sesso, nelle città europee, che nasce nel Settecento .
D Un viaggio nelle città italiane, effettuato da ricchi personaggi dell’aristocrazia .

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Il grand tour prende spunto...

A Dal viaggio pedagogico–educativo teorizzato alla fine del XVI secolo .
B Dalla guida di Richard Lassels del 1697 .
C Dal testo di Bacon Of travel .
D Dalla volontà del Re Sole .

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Alcune delle tappe fondamentali del grand tour sono...

A In francia .
B In Germania .
C In Italia .
D In Inghilterra .

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Nella espressione “nella medesima città” (r.5), che valore ha la parola “medesima” ?

A Aggettivo qualificativo .
B Aggettivo dimostrativo .
C Avverbio di modo .
D Pronome dimostrativo .

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Che cosa si intende per viaggio cosmopolita nella frase “Per grand tour si intende, dunque, agli inizi del Settecento, un viaggio cosmopolita” (rr 6-7) ?

A Un viaggio per aprirsi verso la conoscenza di paesi diversi con le proprie abitudini, usi e costumi .
B Un viaggio in compagnia di persone provenienti da culture diverse .
C Un viaggio per vedere città nuove .
D Un viaggio per vedere i paesaggi che le diverse regioni offrono .

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Nella proposizione “il diario di viaggio di Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, del 1786-89 sancisce il tramonto del grand tour europeo” (rr. 9-10), come sostituiresti la parola “sancisce”?

A Determina .
B Dichiara .
C Avvalora .
D Descrive .

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Perché l’Italia è una tappa fondamentale del grand tour ?

A Perché descritta da Goethe nel suo Viaggio in Italia .
B Perché descritta nella guida di Richard Lassels .
C Perché ricca di interessi artistici .
D Perché soddisfa interessi molteplici, artistici, ma anche politici ed economici .

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Cosa significa “in ottemperanza” nell’espressione “in ottemperanza agli obblighi di una carriera formativa rigorosamente disegnata” (rr.14-15 ) ?

A In obbedienza .
B In moderazione .
C In contemplazione .
D In comprensione .

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Nella proposizione “L’Italia, in questo percorso, riveste un ruolo di primaria importanza” (r. 16), a che cosa si riferisce “questo” ?

A Al percorso tradizionale del gran tour .
B Al percorso descritto da Goethe .
C Al percorso letterario che va da Lassels a Goethe .
D Al percorso che porta dalla tradizione verso la modernità .

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Nell’espressione “alternando in questo itinerario il diletto a un rigoroso apprendimento”(rr.24-25) “alternando” è

A participio passato .
B infinito presente .
C gerundio presente .
D participio presente .

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Che cosa vuole dire “si accingeva a”, che trovi nella proposizione “Lo stesso Colbert, pochi anni dopo, in una lettera al figlio che si accingeva a partire per l’Italia” (rr.29-30) ?

A Pensava di .
B Si preparava a .
C Sognava di .
D Era disposto a .

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Che valore ha “più profondo”, che trovi in “Il ritratto del nuovo viaggiatore appare connotato dalla consapevolezza di un più profondo e personale arricchimento” (rr. 34-35) ?

A Aggettivo qualificativo positivo .
B Aggettivo qualificativo comparativo .
C Aggettivo qualificativo superlativo assoluto .
D Avverbio di modo .

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Nella frase “l’arricchimento che si riporta da questa esperienza non è più valutabile esclusivamente in termini di carriera politica o di completamento di un curriculum scolastico, inscindibile dall’appartenenza a una precisa classe sociale” (rr.36-38) che valore ha “o” ?

A Congiunzione coordinativa avversativa .
B Congiunzione coordinativa conclusiva .
C Congiunzione coordinativa correlativa .
D Congiunzione coordinativa disgiuntiva .

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In “quando numerose fonti attestano la presenza di almeno quarantamila stranieri a Roma durante la stagione invernale” (rr. 44-45), che cosa sono le fonti ?

A Delle sorgenti d’acqua .
B Delle informazioni sul grand tour derivanti da testimonianze orali .
C Dei testi moderni che danno informazioni sul grand tour .
D Dei testi contemporanei al grand tour da cui ricaviamo informazioni su di esso .

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Nell’espressione “Arricchimento inteso in termini sia sentimentali sia artisticamente professionali” (rr. 48-49) troviamo una voce del verbo “intendere” (“inteso”) . Indica la forma corretta del congiuntivo passato attivo del verbo “intendere” .

A Che io intendessi .
B Che io avessi inteso .
C Che io sia stato inteso .
D Che io abbia inteso .



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