Italiano [38]
A1

 
Europa in bici: questo sì è viaggiare
Anche a proposito di viaggi e turismo i luoghi comuni e gli
stereotipi abbondano. Tra i più ricorrenti vi è l’idea che il mondo
sia ormai tutto conosciuto e percorso, e che perciò il turista sia
simile al detenuto che coi suoi passi misura la cella che
(riga 5) l’imprigiona; altri lamentano che i luoghi e i popoli diventano
sempre più uguali, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni
viaggio, la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano.
Naturalmente vi è in tutto questo un fondo di verità, ma certo vi è
anche molta esagerazione. Io credo – e la sua* esperienza di ciclo-
(riga 10) turista lo conferma – che viaggiare sia ancora possibile, proficuo,
appassionante, e anche senza spingersi troppo lontano.
Forse, come punto di partenza, dovremmo interrogarci sulla
reale natura di quell’incerta figura ch’è il viaggiatore: il viaggiatore
si colloca in una dimensione intermedia tra l’esploratore, che
(riga 15) ricerca luoghi completamente sconosciuti, e il turista massificato,
che pratica il turismo come un obbligo sociale, ossequiente al
dettato della pubblicità, docile osservatore di tutte le attrazioni
artificiali predisposte dall’industria turistica, vittima predestinata di
animatori iperattivi.
(riga 20) Viaggiare è difficile (lo è sempre stato); come recita un altro
luogo comune – ma questa volta con molte ragioni – è un’arte. Il
viaggio ha i suoi modi e tempi, diversi per ognuno. La scelta del
mezzo di trasporto, ad esempio, influenza profondamente la
percezione dei luoghi e delle persone: non sempre il più veloce è
(riga 25) anche il migliore. Lo stesso vale per l’alloggio: un grande albergo,
per quanto comodo, può comportare una spiacevole separazione
dagli abitanti del luogo visitato; un bed & breakfast potrebbe
rivelarsi assai più interessante.
Un viaggio richiede curiosità, apertura mentale, spirito
(riga 30) d’iniziativa: tutte qualità che non possono essere delegate ad altri,
anche se naturalmente non c’è nulla di male nel ricorrere ai servizi
dell’industria turistica più qualificata.
Viaggiare implica una consapevole distinzione tra tempo del
lavoro e tempo libero: il viaggio per sua natura è soprattutto un
(riga 35) momento di crescita e di completamento, non può essere la valvola
di sfogo per le tensioni accumulate durante l’anno. Se problemi
familiari e di lavoro irrisolti ci assillano, improbabili fughe esotiche
serviranno a ben poco. Viaggiare richiede soprattutto tempo: i
viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi, e
(riga 40) regalano soltanto un penoso senso di stordimento. Meglio lasciare
ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto: viaggiare è
anche ritornare nei luoghi già visitati, per scoprire quanto e come
sono cambiati dalla nostra ultima visita, ma anche per misurare
quanto siamo noi stessi a essere ormai irrimediabilmente diversi da
(riga 45) quelli d’un tempo.
Dimentichi* i last minute: ogni viaggio richiede una
preparazione, dev’essere pensato e progettato, lasciando però anche
spazio all’ispirazione del momento, a tutti quegli avvenimenti
imprevisti che spesso si rivelano più importanti di ciò per cui
(riga 50) eravamo partiti. Una volta compiuto, non dev’essere ostentato agli
amici come uno status symbol (le diapositive!), quanto piuttosto
pienamente assimilato e fatto proprio, ricordando, approfondendo le
conoscenze sui luoghi visti, mantenendo contatti con le persone
incontrate.
(riga 55) Anche se il turismo è oggi la prima industria del mondo, il
viaggio non è una merce; e anche se richiede a volte grandi fatiche
fisiche, viaggiare è prima di tutto un’esperienza morale e
intellettuale, un diverso modo di guardare il mondo: ecco perché
molte volte la domenica, oppure d’agosto, guardiamo i luoghi
(riga 60) abituali con uno sguardo più disteso e riposato rispetto a quando le
preoccupazioni della giornata incombono, e ne scopriamo aspetti
che sino ad allora ci erano sfuggiti.
* Il testo nasce come risposta ad un ciclo-turista che aveva raccontato le proprie esperienze di viaggio in Europa, definendo l’uso della bicicletta come uno dei modi migliori per «viaggiare a occhi aperti».
da: C. Visentin, Europa in bici: questo sì è viaggiare, in «Il Sole 24 Ore», 13 agosto 2000

Qual è il significato di stereotipi (riga 2) ?

A Ragionamenti banali e privi di originalità .
B Esempi di particolare evidenza .
C Convinzioni diffuse e semplificanti .
D Idee e rappresentazioni del mondo superate .

A2

Nella frase:
"altri lamentano che i luoghi e i popoli diventano sempre più uguali, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni viaggio , la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano" (righe 5-7)
come si può esprimere il legame logico tra le due espressioni sottolineate ?

A …, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni viaggio , e anche la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano .
B …, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni viaggio , in particolare la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano .
C …, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni viaggio , cioè la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano .
D …, vanificando così l’impulso fondamentale d’ogni viaggio , e soprattutto la ricerca e il gusto di ciò che è diverso e lontano .

A3

Qual è il significato del termine massificato alla riga 15 ?

A Tipico.
B Sfruttato .
C Spersonalizzato .
D Oppresso .

A4

Qual è il significato di ossequiente alla riga 16 ?

A Ossessionato , assillato .
B Obbediente , rispettoso .
C Riverente , disciplinato .
D Ingannato , plagiato .

A5

Qual è la funzione sintattica di : "un altro luogo comune" (righe 20-21) ?

A Soggetto .
B Predicativo del soggetto .
C Oggetto .
D Predicativo dell'oggetto .

A6

Qual è il significato di implica alla riga 33 ?

A Significa .
B Presuppone .
C Permette .
D Suggerisce .

A7

Qual è la funzione logica dell’espressione : "per sua natura" alla riga 34 ?

A Mezzo .
B Modo .
C Causa .
D Fine .

A8

Quale dei seguenti connettivi può essere utilizzato per rendere la relazione logica sottintesa tra le frasi della sequenza : "i viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi , e regalano soltanto un penoso senso di stordimento . Meglio lasciare ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto" (righe 38-41) ?

A …: i viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi, e regalano soltanto un penoso senso di stordimento . Però (è) meglio lasciare ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto .
B …: i viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi , e regalano soltanto un penoso senso di stordimento . Ma (è) meglio lasciare ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto .
C …: i viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi, e regalano soltanto un penoso senso di stordimento . Infatti (è) meglio lasciare ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto .
D …: i viaggi compiuti a ritmi incalzanti sono inutili quanto faticosi , e regalano soltanto un penoso senso di stordimento . Dunque (è) meglio lasciare ad altri le collezioni di mete e timbri sul passaporto .

A9

Quale dei seguenti connettivi può essere utilizzato per rendere la relazione logica sottintesa tra le frasi della sequenza: "Dimentichi i last minute : ogni viaggio richiede una preparazione, dev’essere pensato e progettato" (righe 46-47) ?

A Dimentichi i last minute : eppure ogni viaggio richiede una preparazione , dev’essere pensato e progettato .
B Dimentichi i last minute : dunque ogni viaggio richiede una preparazione , dev’essere pensato e progettato .
C Dimentichi i last minute : anche se ogni viaggio richiede una preparazione , dev’essere pensato e progettato .
D Dimentichi i last minute : infatti ogni viaggio richiede una preparazione , dev’essere pensato e progettato .

A10

Quali delle seguenti affermazioni è riportata nel testo come un’opinione di altri che l’autore condivide solo in parte ?

A Tra le ragioni di un viaggio sono del tutto scomparsi il desiderio e la ricerca di ciò che è diverso e lontano .
B Per molti il viaggio è un bisogno indotto dalla società ed è spesso vissuto in modo passivo .
C L’esperienza di viaggio è determinata anche dai modi e dai mezzi con cui si sceglie di realizzarla .
D Il viaggio dev’essere un’esperienza di crescita interiore, che richiede soprattutto tempo .

A11

Quale delle seguenti affermazioni non si può ricavare da : "Anche se il turismo è oggi la prima industria del mondo, il viaggio non è una merce" (righe 55-56) ?

A Siccome il turismo è oggi la prima industria del mondo, qualcuno potrebbe credere che il viaggio sia una merce .
B Anche nel caso in cui il turismo non fosse oggi la prima industria del mondo , il viaggio verrebbe comunque considerato una merce da tutti .
C È vero che il turismo è oggi la prima industria del mondo, ma non per questo si deve considerare il viaggio una merce .
D Anche se il turismo non fosse oggi la prima industria del mondo , il viaggio non dovrebbe comunque essere una merce .

A12

A che cosa si riferisce il pronome ne alla riga 61 ?

A Sguardo .
B Preoccupazioni .
C Giornata .
D Luoghi .

A13

Quale delle seguenti affermazioni rappresenta l’idea complessiva che l’autore ha del viaggio e del viaggiatore ?

A Un viaggio va progettato e vissuto in prima persona dal viaggiatore , deve permettere di guardare il mondo in modo nuovo e diventare un’occasione di crescita personale .
B Il viaggiatore non deve andare alla ricerca di luoghi inesplorati o di mondi esotici , ma non deve nemmeno adattarsi alle proposte del turismo di massa .
C Viaggiare è soprattutto un ritornare in luoghi già visitati , cercando di misurare quanto siamo cambiati noi stessi e il nostro modo di guardare il mondo .
D Un viaggio non deve nascere come fuga dalle preoccupazioni del lavoro o dalla vita di tutti i giorni , ma come momento di tempo libero in cui ritroviamo noi stessi .



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