Italiano [47]
A1
La casa di mattoni
Uno di questi ragazzi lo chiamavano Loli e abitava in una cadente baracca del tempo
della guerra, assieme alla sua famiglia composta di dodici persone, con un piccolo
podere di tre ettari in affitto. Per fortuna una sua sorella si era sposata, un’altra era
andata a servizio in città, tre suoi fratelli maggiori erano andati a lavorare in altra regione
(riga 5) e due addirittura in Francia. Il padrone del terreno non aveva voluto costruire
per loro una casa e allora avevano comperato quella baracca di guerra che avevano
trasportato nel podere liberandosi dal peso dell’affitto per l’abitazione in un’altra
casa di contadini. Da principio sembrava un’occasione bellissima, ma poi si accorsero
che quella casetta di tavole era calda d’estate e fredda d’inverno.
(riga 10) Durante un inverno terribile la madre di Loli si ammalò tanto gravemente che credevano
dovesse morire. Con il tempo la baracca cominciò a scricchiolare, i topi circolavano
sotto al pavimento, il tetto si incurvò e le pareti si sbandarono. Vittorio, il
padre di Loli, tentò di rafforzarla, la puntellò, rigovernò il tetto, sostituì alcune tavole,
ma il caldo di luglio e la tramontana di gennaio lavoravano ugualmente a macerarla.
(riga 15) A tavola nella bassa cucina o nella stalla, dove si radunavano nelle sere d’inverno, si
proponevano sempre di ricordare al fattore del padre che era suo obbligo di dare
in affitto con la terra anche la casa, ma erano certi avrebbe risposto che essi stessi
avevano voluto abitare quella baracca.
La tramontana fischiava ammonitrice di altri mali, tutti si tacevano avviliti senza trovare
(riga 20) una soluzione. Loli allora prendeva la sua piccola armonica da bocca e si metteva
a suonare con l’estreo di confortarli. Ma egli non dormiva alla notte e se dormiva
sognava una casa nuova fatta di mattoni come l’avevano tanti altri contadini. Egli,
il più piccolo di tutti, a cui suo padre non voleva ancora dare l’aratro da reggere sui
solchi, aveva deciso di costruire la casa per sua madre, per suo padre e per i suoi
(riga 25) fratelli.
Quando andava con suo padre al mercato del villaggio aveva visto ragazzi come lui
portare a vendere conigli o colombi. Uomini forti e spavaldi andavano a loro incontro,
afferravano quegli animali, li soppesavano, li tastavano, contrattavano e poi davano
loro denari, portandosi via gli animali. Mentre suo padre parlava con i mercanti
(riga 30) egli parlava con quei ragazzi e aveva saputo che per allevarli occorreva poca spesa e
ogni mese davano i piccini. Loli aveva messo sempre da parte i pochi soldi che suo
padre gli dava ogni domenica e cominciò a comperare una coppia di colombi e una
di conigli. Mise sul tetto una colombaia e passati alcuni mesi andò anch’egli come
gli altri ragazzi a vendere i frutti. Suo padre lo aveva lasciato fare come fosse un gioco,
(riga 35) ma un giorno di autunno che al mercato vi erano le pecore appena discese dalla
montagna e le guardava incuriosito, si sentì dire da Loli che ne voleva comperare
una, perché aveva il denaro sufficiente. Suo pare non credeva e volle vedere, allora
lo prese per le spalle e scuotendolo lo minacciò di confessare dove lo aveva rubato.
Loli impavido e fiero gli spiegò che lo aveva guadagnato con il suo commercio. Una
(riga 40) pecora venne comperata, era gravida e folta di lana che venne tagliata per fare una
maglia a sua madre e un paio di calze per lui. A Pasqua la pecora fece l’agnello e con
il guadagno della vendita aggiunto a quello di altri colombi e di altri coniglio comperò
una vitella appena slattata.
Il piccolo Loli era diventato padrone di una vitella. In famiglia tutti se lo disputavano
(riga 45) per le carezze, ma egli non aveva rivelato ancora dove voleva arrivare. Da sveglio e
nei sogni gioiva per essere già a metà della sua strada. Già sentiva che la spesa per le
fondamenta era assicurata, ancora qualche anno e sarebbe arrivato al tetto. Quando
sorgeva la luna, facendo risaltare il groviglio delle siepi attorno al piccolo podere,
si sentiva diffondersi il suono saltellante della sua armonica ed egli a quel suono
(riga 50) vedeva elevarsi la casa di mattoni al posto della vecchia baracca che minacciava di
diventare la tomba di sua madre. La vitella era diventata manza e appena fu pronta
per partorire venne venduta. Loli non volle intascare il danaro e disse a suo padre di
comperare subito due altre vitelle. Egli sapeva che il tempo era necessario come la
calce per i mattoni e non bisognava sciuparlo. Ingrandirono la stalla, la baracca non
(riga 55) reggeva più. Vittorio aveva aggiunto altri puntelli, la pioggia entrava dal soffitto, il
granone raccolto si guastava e Loli disperava di vedere realizzato il suo sogno.
Durante l’inverno egli si ammalò, la pena fu immensa per tutti, accaldato dalla febbre
chiedeva spasimante notizie delle bestie che erano entrambe prossime a partorire.
Alla sua voce esse rispondevano mugghiando dalla stalla. Di notte svegliava suo
(riga 60) padre perché portasse a loro da mangiare, non aveva pace e la febbre gli cresceva
nell’ansia. Una sera, una era inquieta. Vittorio pensò fosse prossima al parto e vegliò
con gli altri. Loli dal suo letto chiamava a ogni istante. Ma a un certo momento né
suo padre, né i suoi fratelli ebbero tempo di rispondergli. Solo quando ebbero finito
andarono pazzi di gioia a gridargli che la prima manza aveva partorito due vitelli. La
(riga 65) settimana dopo partorì anche l’altra.
Da una coppia di colombi e da un’altra di conigli ora possedeva una stalla con cinque
animali, che in tanti anni di lavoro neanche suo padre era riuscito a possedere. Allora
Loli che ormai era arrivato al tetto della casa. Se i suoi fratelli somigliavano al padre nella
quadratura delle spalle e alla madre, che era stata una bella donna, nella sorridente
(riga 70) avidità dello sguardo, Loli, ultimo nato, snello e fremente, somigliava più di tutti a sua
madre, come se il corpo di lei avesse voluto dargli l’impronta di sé, prima di esaurirsi
nei parti e nella malattia che le aveva reso lieve la voce su dal petto incavato. Ella
sentendo che il suo Loli aveva raccolto il denaro per fare la casa nuova gli disse stringendolo
che era il loro vero padrone. Prima dell’inverno tutti si erano messi al lavoro,
(riga 75) avevano comperato un ritaglio di terra incolta vicino al podere e vi costruirono la casa.
.G. Comisso, La mia casa di campagna, Longanesi

La famiglia di Loli era composta da dodici persone .
Quanti erano i fratelli maggiori che non vivevano in famiglia ?

A Tre .
B Quattro .
C Sette .
D Dieci .
A2

Dove abitava questa famiglia ?

A In una casetta di legno .
B In una casetta di mattoni .
C In una casa di contadini .
D In una baracca di tavole di legno .

A3

Come si presenta questa abitazione ?
Individua tre caratteristiche estratte dal testo che servano a descriverla .

A Era calda d'estate e fredda d'inverno .
B Scricchiolava .
C Il tetto era ricurvo .
D La casa era molto alta .

A4

Chi è il protagonista del racconto ?

A I fratelli di Loli .
B La madre .
C Il padre .
D Loli .

A5

Loli cerca sempre di riportare la serenità in famiglia .
La seguente frase "Loli prendeva la sua piccola armonica e si metteva a suonare con l'estro di confortarli" estratta dal testo evidenzia questo suo atteggiamento ?

A aa
Vero Falso

A6

Da un’attenta analisi del testo come definiresti questo ragazzo ? (2 risposte possibili)

A Egoista e disinteressato .
B Preoccupato e responsabile .
C Volitivo .
D Giocherellone .

A7

A che cosa mirava la forza di volontà del ragazzo ?

A A comprare animali per avere un allevamento .
B Ad aiutare i fratelli .
C A mantenere la famiglia .
D A possedere una casa di mattoni .

A8

Alle righe 22 e 23 : "egli , il più piccolo di tutti" il termine evidenziato svolge la funzione logica di complemento :

A Di specificazione .
B Di misura .
C Partitivo .
D Di qualità .

A9

Con quali soldi Loli riesce a comprare la prima coppia di colombi ?

A Raccogliendo i pochi soldi che suo padre gli dava la domenica .
B Con i soldi che aveva rubato .
C Con i soldi che gli dava il fattore .
D Con i soldi che gli prestarono i ragazzi al mercato .

A10

Alla riga 39 , l’espressione : "lo aveva guadagnato con il suo commercio" il termine evidenziato svolge la funzione logica di complemento :

A Di modo .
B Di mezzo .
C Di unione .
D Di compagnia .

A11

I verbi "venne comprata e venne tagliata" sono due verbi di forma passiva .
Scrivi il corrispondente attivo .

Risposta : .

A12

Alla riga 44 , nella frase "il piccolo Loli era diventato padrone di una vitella" , il termine evidenziato svolge la funzione logica di :

A Apposizione .
B Complemento oggetto .
C Complemento predicativo del soggetto .
D Complemento predicativo dell’oggetto .

A13

Quale messaggio ha voluto trasmettere l’autore di questo brano ?

A Che Loli era il migliore dei fratelli .
B Che l’unione fa la forza .
C Che la forza di volontà fa superare le montagne .
D Che chi semina raccoglie .

A14

Nell’ultima riga del brano , la particella vi corrisponde alla funzione logica di :

A Avverbio di luogo con valore di complemento di stato in luogo .
B Pronome personale con funzione di complemento oggetto .
C Pronome personale con funzione di complemento di termine .
D Avverbio di luogo con valore di complemento di moto a luogo .

B1

Conoscenze grammaticali
In questa frase vi sono due errori , individuali .

Ciascuno partecipante si è dovuto iscrivere alla gara presso il signore Antonio .

Risposta (primo errore) : .

Risposta (secondo errore) :
.

B2

A che cosa si riferisce il pronome la di restituirgliela nel testo seguente ?

Una signora venne svegliata da un tonfo proveniente dall’esterno ; si alzò e vide che una palla grossa era rimbalzata nel suo giardino e un ragazzo con fare impertinente le chiese di restituirgliela .

A La signora .
B La palla .
C Il tonfo .
D Il giardino .

B3

Quale tra i seguenti termini non è un sinonimo di gara ?

A Competizione .
B Concorso .
C Sfida .
D Corsa .

B4

In quale delle seguenti frasi l’uso dell’articolo è errato ? (2 risposte possibili)

A Il suo padre è sempre ubriaco .
B Il Manzoni è un autore della letteratura italiana dell’800 .
C I Visconti sono stati i signori di Milano .
D L’Elisabetta è la mia amica del cuore .

B5

In una sola delle seguenti frasi la concordanza dell’aggettivo col nome cui si riferisce è esatta .
Indicala .

A La donna sfoggiava una camicia e una gonna nuovi .
B Ho comprato un comò e un tavolo antichi .
C Ho conosciuto un ragazzo e una ragazza molto simpatiche .
D Ho comprato scarpe e guanti rosse .

B6

In quale delle seguenti frasi l’aggettivo è usato in funzione di avverbio ?

A Parlate piano .
B È un tipo curioso .
C È una giornata solare .
D I tuoi genitori sono tornati ?

B7

In quale delle seguenti frasi il verbo è transitivo attivo ?

A Il quotidiano è stato letto tutto in classe dai ragazzi .
B Abbiamo comprato la cuffia per la piscina .
C Le strade sono state addobbate per la festa di Ferragosto .
D L’albero è stato sistemato al centro del giardino .

B8

Nel verbo "dimmelo" la forma pronominale evidenziata svolge la funzione logica di :

A Complemento oggetto .
B Complemento di termine .
C Soggetto .
D Complemento di argomento .

B9

Nel seguente periodo : "È talmente ingenuo da sembrare ancora un bambino" , la proposizione evidenziata svolge la funzione sintattica di :

A Subordinata finale .
B Subordinata causale .
C Subordinata consecutiva .
D Subordinata temporale .

B10

In quale dei seguenti periodi vi è un rapporto di coordinazione ?

A Sei ancora qui mentre dovresti essere in classe .
B Se fosse possibile verrei anch’io .
C Ti telefonerò appena scendo dall’aereo .
D Piera ha una pelle molto chiara perciò non può prendere tanto sole .



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