Esame di Stato di Italiano
2009-2010

Blocco B (25 quesiti ; punti : 0 – 20 in base alle risposte corrette )
Dopo aver risposto a tutti i quesiti del bocco B di Italiano riporta su un foglio il punteggio realizzato . ( La somma dei punti realizzati sia in Italiano che in Matematica , opportunamente elaborata , ti fornirà un voto espresso in decimi ) .


A1

 
Le estati del rancore
Come abbiamo fatto a restare amici così a lungo. Che poi non so se siamo stati
amici per davvero, o meglio non so se due ragazzi che si vedono ogni estate in
una piccola città di mare, e lì stanno insieme, sempre insieme per due mesi, e poi
in inverno non si vedono e non si sentono, possono definirsi amici. Oh certo, non
(riga 5) facevamo altro che definirci amici quando qualcuno ci chiedeva di noi, amici per
la pelle, da sei anni, poi sette, otto, nove anni, poi “da quando eravamo piccoli
così”. Gli altri ci guardavano ammirati mentre ci ascoltavano ricordare gli anni e
il tempo passato insieme, e provavano quel po’ di impotenza che si ha di fronte a
due ragazzi legati da chissà quale specialità determinata dal tempo, e si capisce
(riga 10) subito che non si potrà mai diventare uno di loro, che il tempo per diventare uno
di loro è passato, bisognava incontrarli prima, “quando si era piccoli così”.
Ecco, quando parlavamo agli altri degli anni passati insieme, io sentivo che
eravamo amici. Non lo sentivo mai quando eravamo noi due soli, perché
eravamo diversi da come ci raccontavamo; eravamo diversi, vivevamo in due
(riga 15) città diverse per il resto dell’anno, ognuno di noi aveva una vita sconosciuta e
solida da qualche altra parte, e poi arrivavamo un giorno su quel lungomare e per
due mesi eravamo lì, in una pausa che segnava la scansione tra un anno e l’altro.
E forse anche per questo pensavo che non eravamo amici, perché questa non era
la nostra vita, ma un’interruzione. Tutte le estati erano uguali, mentre ogni
(riga 20) inverno portava qualcosa di nuovo.
Tu pensavi esattamente il contrario. Arrivavi il primo luglio, ogni anno, mai
un giorno prima né più tardi del primo pomeriggio, e sembrava che per te fosse
finalmente finita la lunga pausa della stagione invernale: era arrivata l’estate, e
bisognava approfittarne subito perché era il momento di vivere. Durava poco,
(riga 25) ma tu sapevi consumare le ore a una a una, proprio come chi le ha attese a lungo.
Appena arrivato, percorrevi di corsa il lungomare, i due isolati che ci
separavano, intanto che i tuoi genitori scaricavano i bagagli, e mi trovavi sul
balcone che guardavo l’ultimo angolo possibile da dove saresti apparso, e poi
scendevo giù di corsa. Questo, quando eravamo ancora bambini. Mi accorsi che
(riga 30) avevamo smesso di esserlo, quando quell’anno il pomeriggio del primo luglio
passò invano, ero inquieto, continuavo ad andare dalla mia stanza al balcone,
ma quell’angolo in fondo alla strada era deserto. Non era mai successo. Era
quasi sera ormai, e allora decisi di andare verso casa tua. Camminavo con fretta,
avevo voglia di correre, ma non correvo perché intanto avevo paura, una paura
(riga 35) terribile che tu non venissi quell’anno, non lo avevo mai considerato possibile e
durante quel tragitto lo pensai per la prima volta, e cosa avrei fatto lì da solo, per
due mesi interminabili.
Quando arrivai, capii.
Aiutavi tuo padre a portare su in casa le valigie più grandi, e le tante altre
(riga 40) cose che riempivano l’auto. Mi salutasti con un sorriso, ma avevi gli occhi
gonfi, eri affaticato e insofferente, con ogni probabilità avevi litigato a lungo
per non fare quel lavoro, ma avevi dovuto cedere alla severità di tuo padre.
Avevi pianto perché ti stavano levando delle ore preziose ai due mesi di vita
che ti spettavano da sempre.
(riga 45) Chiesi a tuo padre se potevo dare una mano, e c’incontrammo per le scale: tu
scendevi saltando i gradini, con la testa bassa come ogni volta che eri
arrabbiato, io salivo trascinandomi dietro il peso di un tavolino pieghevole. Ci
avevano incastrati, l’impunità di quando eravamo bambini era finita
all’improvviso.
(riga 50) Quando ci si incontra una volta all’anno, tutto sembra essere cambiato
all’improvviso. Invece durante l’inverno ogni giorno un piccolo pezzo di pelle
si trasforma. Impercettibile. E rivedendosi l’estate successiva, la metamorfosi è
ormai avvenuta del tutto.

Non so se siamo stati amici. Ora di sicuro non lo siamo più. Ogni tanto ci
( riga 55) incontriamo sul lungomare e se siamo in compagnia di qualcuno, ci mettiamo a
parlare del passato, sempre del passato. Sembra che non riusciamo a fare altro –
e ci scaldiamo, e raccontiamo gli episodi migliori dei giorni migliori, ci
guardano divertiti, e ci chiedono come è possibile che non ci vediamo più. E noi
rispondiamo che è vero, che una volta o l’altra dobbiamo ricominciare a stare
(riga 60) insieme. Ce lo chiedono gli altri, noi no, abbiamo smesso di farlo pian piano,
anzi no, abbiamo smesso di farlo all’improvviso, un’estate – come se fosse
l’unica cosa da farsi, e quasi una liberazione. Non so se siamo stati amici, perché
abbiamo passato tutti i nostri giorni insieme a competere, a litigare, a prenderci
in giro.

(riga 65) Se ho un ricordo più netto degli altri, in quelle estati, era la fatica di arrivare
alla fine di ogni giornata senza litigare o soffrire per un torto, o portare a termine
un qualsiasi gioco. Avevo voglia di dire a tutti che essere amico di un altro era
una cosa estremamente faticosa, era un impegno continuo – a un certo punto
avrei quasi consigliato di non diventarlo.

(Tratto e adattato da: Francesco Piccolo, Storie di primogeniti e figli unici, Feltrinelli, Milano, 1998)

Il testo che hai letto è

A una pagina di diario .
B una storia fantastica .
C un racconto autobiografico .
D un articolo di rivista .

A4

Perchè gli altri provavano un leggero senso di impotenza alle dichiarazioni dei due ragazzi ?

A Non potevano ritornare indietro al tempo della propria infanzia .
B Le parole dei due amici non erano credibili .
C Sentivano che era impossibile condividere la loro lunga amicizia .
D Il racconto delle loro avventure li metteva a disagio .

A5

Con quale di queste parole non si può sostituire l'aggettivo "solida" alla riga 16 ?

A Concreta .
B Robusta .
C Stabile .
D Reale .

A6

Con che cosa non si possono sostituire le parole "la scansione" alla riga 17 ?

A La divisione .
B L'unione .
C L'intervallo .
D Il confine .

A10

Che cosa teme veramente il narratore quando , il pomeriggio del primo giorno delle vacanze , non vede arrivare l'amico ?

A sia accaduto qualcosa di male all'amico .
B si annoierà a morte se quell'estate rimarrà da solo .
C l'amico non abbia più tempo di stare con lui .
D l'amico abbia trovato un'altra compagnia .

A15

La parola "farlo" , alle righe 60 e 61 , sostituisce

A chiederci perchè non ci vediamo più .
B stare insieme .
C parlare sempre del passato .
D ricominciare .

A17

Perchè il narratore trovava "estremamente faticosa" (riga 68) la sua amicizia con il compagno dell'estate ?

A Non si vedevano mai d'inverno .
B Spesso non andavano d'accordo .
C Da un anno all'altro c'erano nell'amico profondi mutamenti .
D Lui avrebbe voluto avere anche altri amici , non solo quello nuzioni degli adulti .

A18

Nella parola "diventarlo" , alla riga 69 , il pronome "lo" quali parole del testo sostituisce ?
Trascrivile .

Risposta : (5 parole)

A19

L'autore scrive principalmente per

A comprendere meglio un'esperieza ricordandola
B sconsigliare a qualcuno di ripetere la sua stessa esperienza
C spiegare che ogni rapporto ha qualche lato positivo
D comunicare i propri sentimenti all'amico di un tempo

B5

 
Foreste e desertificazione
La fragilità delle foreste tropicali
La foresta è un ecosistema complesso in naturale equilibrio, quando non
intervengono a mutarne l’assetto fattori esterni; gli ecosistemi complessi sono
infatti sensibili a ogni perturbazione, reggendosi su delicati rapporti fra gli
(riga 5) organismi componenti, adattatisi a ruoli molto particolari.
Nelle foreste tropicali sempreverdi la relativa costanza del clima ha permesso
l’evolversi di un gran numero di specie vegetali adatte ad utilizzare al meglio i
differenti microambienti, ma nel contempo non ne ha stimolato la capacità
d’adattamento a brusche variazioni dell’habitat, come avvenuto nei climi a
(riga 10) marcata stagionalità in cui i vegetali hanno dovuto sviluppare capacità di
superare improvvisi e bruschi cambiamenti. Da questo deriva la grande fragilità
degli ecosistemi forestali tropicali, attualmente i più importanti nel mondo per la
produzione di ossigeno e la ricchezza naturalistica che racchiudono.

Il suolo delle foreste tropicali
(riga 15) Se si disbosca nelle zone temperate, si possono creare danni come la perdita di
verde o la caduta di frane in zone montuose. Ma non c’è il rischio che si
formino deserti, perché le condizioni del clima e dei terreni sono diverse.
Il suolo su cui crescono le foreste tropicali è povero di elementi nutritivi. In
Amazzonia, ad esempio, quasi non esiste strato di humus. Se la vegetazione è
(riga 20) rigogliosa è grazie a una fitta rete di radici collocate nei primi 30 centimetri di
terreno, che con l’aiuto di particolari microrganismi riesce ad assorbire ogni
materiale organico in decomposizione (foglie, escrementi, carogne di animali,
ecc.) prima che sprofondi nello strato sottostante. Ogni elemento nutritivo che
non viene assorbito subito è come perduto, perché il substrato della foresta tropicale
(riga 259 ha una scarsa capacità di trattenere materiale organico.

Da foresta a deserto
Quando il terreno della foresta tropicale è messo a nudo, esso soccombe sotto
l’effetto devastante del clima ai tropici.
Il primo colpo lo dà la pioggia che batte violentemente e porta via lo strato
(riga 30) superficiale di humus. La diminuzione di humus abbassa la capacità del suolo di
trattenere acqua.
Un ulteriore colpo lo dà il sole. I suoi raggi potenti distruggono altro humus,
trasformano l’azoto e il carbonio in gas volatili, induriscono il terreno. Sulla
superficie indurita si forma uno strato di polvere contenente sostanza organica
(riga 35) che sarà portata via dal vento o dalla pioggia. Mentre le particelle più fini sono
trascinate via dal vento o dall’acqua, le formazioni più grosse, corrispondenti a
granelli di sabbia, rimangono sul terreno. A ogni nuova ondata erosiva, il
terreno diventa sempre più sabbioso e quindi meno adatto alla vita vegetale.
Purtroppo questi processi di degrado non si arrestano neanche se le zone
(riga 40) deforestate sono seminate a pascolo o ad altre colture stagionali.

L’effetto sui corsi d’acqua
Dove si eliminano le foreste si assiste anche a un altro fenomeno devastante:
l’alternanza siccità – inondazione.
Ai tropici c’è una parte dell’anno in cui piove moltissimo, in maniera anche
(riga 45) violenta. Nella zona ben coperta a foresta, il 95% dell’acqua piovana viene
assorbita dalla fitta rete di radici che funziona da spugna. L’acqua
immagazzinata durante la stagione umida è rilasciata nel resto dell’anno e le
falde acquifere si mantengono sempre ad un buon livello facendo scorrere acqua
nei fiumi anche durante la stagione secca.
(riga 50) Quando la foresta è distrutta, viene a mancare la “spugna” e l’acqua che cade
durante la stagione delle piogge si dirige immediatamente ai torrenti e ai fiumi,
provocando straripamenti e allagamenti di città e campagne. Al contrario,
durante la stagione secca i fiumi si prosciugano e tutto diventa arido.

Nelle foreste tropicali le piante sono "sempreverdi" (riga 6) , cioè non perdono mai le foglie , perchè

A non hanno bisogno di adattarsi alle variazioni stagionali .
B ricevono in ogni stagione l'acqua di cui hanno bisogno .
C crescono in continuazione per la particolare fertilità del suolo .
D appartengono tutte ad una specie con particolari caratteristiche .

B6

Nella frase «nel contempo non ne ha stimolato» (riga 8) , "ne" si riferisce a

A foreste tropicali .
B differenti microambienti .
C specie vegetali .
D fattori esterni .

B8

Il disboscamento ha effetti diversi nelle zone temperate e nelle zone tropicali a causa

A del clima e del tipo di vegetazione .
B del clima e del tipo di suolo .
C della presenza di zone montuose e di frane .
D della piovosità e della perdita di verde .

B9

Quale delle seguenti frasi ha lo stesso valore di «Se la vegetazione è rigogliosa» nel periodo da riga 19 a riga 23 ?

A Nel caso in cui la vegetazione sia rigogliosa .
B Finchè la vegetazione è rigogliosa .
C Poichè la vegetazione è rigogliosa .
D Il fatto che la vegetazione sia rigogliosa .

B10

In base a quanto si dice nel quarto capoverso (righe 18-25) , in Amazzonia la vegetazione è molto ricca perchè

A si alimenta attraverso le radici che assorbono rapidamente il nutrimento dai resti organici nel primo strato del terreno .
B la superficie del terreno è ricoperta di materiale vegetale in decomposizione , che fa da nutrimento alle piante .
C i resti organici che affondano profondamente nel terreno nutrono le piante .
D le piante hanno una fitta rete di radici che assorbe l'acqua in profondità .

B11

Nella frase «che con l'aiuto di particolari microrganismi riesce ad assorbire» (riga 21) , "che" si riferisce a

A vegetazione .
B strato di humus .
C terreno .
D rete di radici .

B13

Il clima ai tropici è caratterizzato da

A una stagione umida in cui si concentrano le precipitazioni .
B una distribuzione uniforme delle precipitazioni durante l'anno .
C una variazione equilibrata delle temperature dal caldo al freddo .
D una scarsità di piogge che rischia di rendere il terreno arido .

B16

L'argomento principale del testo è

A la differenza tra le foreste tropicali e gli ambienti desertici .
B la siccità e le inondazioni nella foresta tropicale .
C la trasformazione della foresta tropicale a causa della siccità .
D la foresta tropicale e gli effetti della sua distruzione .

B17

Lo scopo principale del testo è di

A far capire i rischi di interventi che modificano l'ambiente .
B analizzare le caratteristichedi un ecosistema .
C dimostrare l'interdipendenza tra vegetazione e clima .
D convincere il lettore a impegnarsi per l'ambiente .

C2_a

Quale funzione logico–sintattica (ad esempio : soggetto , complemento di specificazione , ecc.) svolge la parola tra virgolette nella seguente frase ?

Ai miei amici piace molto il "gelato"

Risposta :
.

C2_b

Quale funzione logico–sintattica (ad esempio : soggetto , complemento di specificazione , ecc.) svolge la parola tra virgolette nella seguente frase ?

"Mi" ricorderai qualche volta mentre sei lontano

Risposta :
.

C5

In quale dei seguenti periodi c'è una frase subordinata oggettiva ?

A Carlo mi assicura che non avrebbe riferito a nessuno le mie parole .
B Per sapere quando partirà l'aereo , guarda il monitor che dà gli orari dei voli .
C Vieni , così ti presento gli amici che ti volevano conoscere .
D E' strano che tu preferisca viaggiare in macchina da solo invece che in treno con me .

C6

Leggi la frase seguente :

Un'autostoppista sorridente mi chiese un passaggio .

L'autostoppista è

A un uomo .
B una donna .
C non è possibile dirlo perchè sorridente è un aggettivo invariabile per genere .
D non è possibile dirlo perchè autostoppista è un nome invariabile per genere .

C7

Trasforma il discorso diretto (tra virgolette) in discorso indiretto , riscrivendolo nella apposita casella .

Le Nazioni Unite avevano annunciato : "Entro un anno invieremo una forza di pace" ,

Le Nazioni Unite avevano annunciato che .

C9

Nel periodo : «Avendo nevicato molto , il tratto di autostrada era stato chiuso» , la frase tra le virgolette indica

A scopo .
B tempo .
C causa .
D modo .

C10_b

Di seguito ci sono due coppie di frasi . Unisci in un solo periodo le due frasi di ogni coppia , sostituendo il nome ripetuto nella seconda frase con il pronome relativo appropriato .

1) Poco fa ho visto passare una ragazza .
2) Ti ho detto il nome della ragazza .

Poco fa ho visto passare la ragazza oppure ti ho parlato .



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