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STORIA
DI PARIDE E DELLA MELA D’ORO |
Teti, una
delle dee del mare, doveva sposare Peleo, un umano re di Ftia,
e tutti gli
dei si erano riuniti a festeggiare gli sposi portando loro dei
regali.
Efesto, che era il dio del fuoco e sapeva fabbricare le armature
più belle del
mondo, aveva dato a Peleo una lancia e uno scudo: Pallade Atena,
la dea della guerra
(riga 5) e della sapienza, portò un elmo e una lancia: Poseidone,
dio del mare e dei cavalli,
condusse con sé due magnifici cavalli fatati che non potevano
morire e Afrodite,
la dea dell’amore e della bellezza, offrì a Teti uno stupendo
vestito. […]
La Primavera arrivò tutta sorridente e carica di fiori freschi,
rose e giacinti;
l’Estate con gran canestre di frutta dorate e fasci di spighe
d’oro; l’Autunno grasso e
(riga 10) tondo con grappoli d’uva, otri di vino e montagne di
mele rosse. Le Pieridi, giovinette
dalla dolce voce, cantarono le lodi di Teti e di Peleo; sulla
sabbia lucente le cinquanta
figlie di Nereo, le sorelle di Teti, danzarono con la sposa tenendosi
per mano.
Chirone, uno dei centauri venuti al banchetto, parlò di Achille,
del figlio che
doveva nascere da Teti, dell’eroe biondo che avrebbe fatto meravigliare
il mondo col
(riga 15) suo valore inarrivabile. Poi Ganimede, il prediletto
di Zeus, versò dalle anfore d’oro
il nettare, vino degli dei: tutti gli dei cominciarono allora
a mangiare e a bere, e se
ne stavano contenti e in pace.
Fra gli invitati c’era naturalmente Eros, figlio di Afrodite e,
come sua madre, dio
dell’amore. Eros se ne stava al pranzo di nozze al posto d’onore,
vicino alla sposa,
(riga 20) quando vide arrivare qualcuno che non era stato invitato
e che non gli accomodava
per nulla. Guardò meglio: era Eris, la Discordia, che non era
stata invitata e per questo
voleva vendicarsi. […]
La dea, prima che Eros la vedesse, gettò sulla tavola una mela
d’oro sulla quale
aveva scritto qualcosa e scappò via. […]
(riga 25) Quando gli dei videro quella mela d’oro sulla tavola,
cominciarono a volerla guardare,
a volerla toccare, a voler leggere quello che c’era scritto, a
pigiarsi uno addosso
all’altro come ragazzi maleducati, a darsi degli spintoni. […]
Finalmente Zeus, il padre degli uomini e degli dei, prese lui
in mano la mela e
lesse che c’era scritto sopra. C’era scritto: «Alla più bella».
Zeus lesse, e gli dei si chetarono,
(riga 30) ma figuratevi un po’ che chiasso fecero le dee! Specialmente
le tre più belle
che erano Pallade Atena, Era, moglie di Zeus e Afrodite facevano
a chi strillava di più:
ed Eris, di lontano, guardava… e se la godeva.
A un tratto Zeus si alzò in piedi: un rumor di tuono fece tremare
l’Olimpo e tacer
tutti.
(riga 35) «La più bella dea – disse Zeus – avrà la mela d’oro.
Ma chi potrà giudicare quale
sia la più bella? Bisognerà che sia giudice un mortale.»
Paride se ne stava solo su un prato all’ombra di un faggio antico,
quando uno
straniero gli apparve davanti.
Paride si spaventò un poco, perché non poteva capire da che parte
quello fosse
(riga 40) venuto. Lo staniero che era Ermes, teneva in mano una
mela d’oro e aveva le ali ai
piedi, e parlò a Paride come se lo conoscesse da molto tempo.
«Non spaventarti Paride Alessandro – disse Ermes – e dimentica
per qualche
momento il tuo gregge. Vieni a giudicare le dee che hanno lasciato
il cielo per farsi
vedere da te. Decidi quale ti pare la più bella e dà a lei questa
mela: la dea ne sarà
(riga 45) contenta.»
«Vieni figlio di Priamo – disse Pallade Atena - se tu darai a
me la mela d’oro, io ti
farò diventare un uomo saggio, salverò la tua città e ti farò
diventare il più forte fra
tutti i guerrieri.»
«Guardami, Paride, – disse Era –, guarda la sposa di Zeus. Tu
sei principe e figlio
(riga 50) di re, ma io posso farti diventare il re più potente
del mondo: tutta l’Asia ti obbedirà
se darai la mela d’oro a Era.»
Dopo Era parlò Afrodite. Disse:
«O Paride; guarda Afrodite, la dea del piacere. Che cosa t’importa
d’esser forte e
sapiente? Che cosa t’importa comandare molti uomini e possedere
grandi ricchezze?
(riga 55) Tu sei giovane e figlio di re e ti devi divertire. Se
darai la mela d’oro ad Afrodite,
Afrodite ti darà in moglie Elena, la più bella donna del mondo.
E tu sarai felice, perché
niente è più piacevole che vivere con una bella donna».
Nonostante Paride fosse sposato con Enone, l’idea di poter vivere
con la più bella
donna del mondo lo vinse, ed egli diede ad Afrodite la mela d’oro. |
Adattamento
da LAURA ORVIETO, Storie della storia del mondo, Giunti |
Quale
avvenimento dà inizio alla storia ?
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